C.d.S., Sez. VI, 17 marzo 2021, n. 2300
Il Consiglio di Stato, in parziale riforma della sentenza del TAR Umbria interviene in tema di abusivismo edilizio in merito alla demolizione con conseguente obbligo di riduzione in pristino di opere realizzate sine titulo, stigmatizzando il seguente principio:
“In materia di abusivismo edilizio, il margine d’incertezza relativo all’interpretazione delle riprese fotografiche dell’area di riferimento, ostativo alla ricostruzione della situazione originaria dei luoghi, anteriore all’abuso in contestazione, preclude l’adozione di provvedimenti autoritativi, impositivi di un obbligo di ripristino, in assenza di un previo approfondimento istruttorio in sede procedimentale”.
Più in particolare: “I rilevamenti tratti da Google Earth prodotti in giudizio non possano costituire, di per sé ed in assenza di più circostanziati elementi (…), documenti idonei allo scopo di indicare la data di realizzazione di un abuso […])”.
Quindi in presenza di un serio «margine d’incertezza» quanto «alla interpretazione delle riprese fotografiche dell’area» si deve ritenere preclusa per la P.A. la possibilità di adottare provvedimenti sanzionatori/ ripristinatori senza «un previo approfondimento istruttorio in sede procedimentale».